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1 - da Genova Voltri a Invrea

A gennaio la voglia di riprendere le uscite in canoa è troppo forte.
Il venerdì si organizza ed il sabato si prende il treno la mattina presto per la Liguria.
Previsioni buone, sole, velato nel tardo pomeriggio, temperatura sui 10°, sono attrezzato anche per questo.

Certo, l'auto è comoda, rende indipendenti e permette di cambiare idea od itinerario all'ultimo momento.
Altre considerazioni portano però a cambiare idea.
La nebbia (buon espediente della natura per nascondere le brutture della metropoli e delle sue periferie dormitorio), la comodita' del treno (a volte persino riscaldato), un buon libro ma soprattutto la voglia di spostarsi nel modo piu' ecocompatibile oggi possibile vincono sulla scelta del mezzo di trasporto. Si risparmia anche qualche lira....pardon, euro.

Cosi' eccomi qui seduto di fianco al finestrino alternando la lettura all'osservazione di sempre nuovi e sorprendenti panorami, una volta usciti dal nebbione padano: il sorgere del sole, le campagne brinate che sembra abbia nevicato e il passaggio alle alture liguri.
Il tutto naturalmente fa passare in secondo piano la maggior fatica di trasportare la canoa in spalla dalla stazione fino al piu' vicino punto di imbarco.

Tornando al tempo, non sempre le previsioni riescono con il buco!
Appena imbarcato incontro alcuni pagaiatori locali e vengo a sapere che le condizioni meteo sono cambiate. Infatti mi appresto ad affrontare nuvoloni neri incombenti (ma senza pioggia), un vento non sostenuto ma gelido e mare piuttosto agitato.

Voltri e' la prima localita' da cui partire dopo il complesso enorme dei porti di Genova.
La stazione ferroviaria non è proprio vicina alla spiaggia, per cui si devono percorrere poche centinaia di metri fra scalinate, discese ed attraversamenti pedonali.
La spiaggia e' quasi tutta accessibile dalla strada, fra stabilimenti balneari e qualche capannone.

Passata una prima punta c'e' qualche spiaggetta fra le rocce fino ad una grande e brutta villa proprio sull'acqua, da cui comincia la massicciata di sassi riportati per la strada litoranea.
Un'altra spiaggia sempre in sassi scuri si trova dopo la seconda punta, in corrispondenza dello scoglio Nove, poi continua la massicciata.

Ci si avvicina al golfo di Arenzano e incontriamo un'altra spiaggia, piu' attrezzata, con stabilimenti balneari molto brutti, realizzati su piloni in cemento e ferro poggianti sulla spiaggia, un vero squallore.
Si nota un campeggio a ridosso della ferrovia e con i grossi ponti ad arco dell'autostrada alle spalle, come capita spesso di trovarne in Liguria.
Vari moli frangiflutti in pietre riportate dividono la spiaggia di Arenzano fino a giungere al porto turistico.
Il paese mostra dal mare solo le belle facciate colorate delle vecchie case lungomare e la presenza della pineta sulla punta di capo San Martino.

Appena dopo il porto si trova la spiaggia di Marina Piccola, poi inizia un percorso pedonale su una massicciata.
La punta presenta parecchi scogli affioranti e introduce alla spiaggia di Marina Grande con un enorme complesso di appartamenti e cabine.

Passato il torrente Lerca, che attraversa una valletta con fumigante stabilimento industriale, inizia la lunga spiaggia di Cogoleto con il parco naturale del monte Beigua nell'entroterra.
Anche qui parecchi moli in pietroni, perpendicolari alla spiaggia, separano i vari lidi.
Dopo un torrente la spiaggia si restringe e si alterna alla massicciata della strada.
Alla fine del paese una grossa spiaggia in sabbia e ghiaia, con alle spalle un campeggio di stanziali, termina sulle rocce della punta d'Invrea e prosegue invece solo la passeggiata pedonale su un vecchio tracciato con gallerie.

All'inizio di un tratto di scogli si trova una spiaggetta in ghiaia scura situata sotto tre grossi archi in pietra che sostengono il percorso pedonale.
Cominciano le rocce che, dalla punta d'Invrea, proseguono per parecchio sotto l'abitato sparso omonimo, con poche spiagge di ghiaia fino ai primi frangiflutti in pietra che annunciano le lunghe spiagge ed il paese di Varazze.



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