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SVIZZERA - LUNGERERSEE E SARNERSEE

lago di annone

LUNGERNSEE E SARNERSEE

Giugno 2008

Lungernsee – quota 689 m.s.l.m., perimetro 8 km., profondità 68 m.
Sarmersee – quota 469 m.s.l.m., perimetro 14 km., profondità 51 m.
Si trovano nel semicantone Obwalden (all’interno del cantone Unterwalden) con capoluogo Sarnen (da cui il nome del più grande dei laghetti), fra Lucerna ed Interlaken.
Si raggiungono da sud con la cantonale n°4 da Brienz e da nord sempre con la cantonale n°4 o l’autostrada A8 da Lucerna ed il lago dei quattro cantoni.
Sono anche costeggiati dalla linea ferroviaria a scartamento ridotto proveniente da Lucerna e che finisce a sud appena dopo Meiringen.
Si trovano in due valli prealpine poste a differenti quote e circondate da alte montagne verdi di boschi e prati, il tipico paesaggio rurale, che scendono lievi fino alle rive.
Mi alzo presto, alle 4,30 del sabato, per accompagnare Nicoletta a Malpensa da dove parte per Ikaria (danze greche per lei = fine settimana in canoa per me). Dopo un tranquillo tragitto in autostrada rispettando i limiti di velocità e facendo una media di 20 km/litro con la mia vecchia Polo del ’91, giungo al campeggio di Giswil dove pianto tenda e mi fiondo sul laghetto per trovare un punto di imbarco.

LUNGERERSEE

Panoramica del lago da sud

Il lago è creato da uno sbarramento invisibile verso nord (unico chiaro segno è la torretta in mezzo all’acqua che segnala la quota dell’acqua).
Ho trovato alcune notizie che riportano la potabilità delle sue acque (io non sono riuscito nemmeno a fare un tuffetto a causa del colore verde lago e della mancanza di trasparenza) ed il raggiungimento in estate della temperatura di 23°.
Il vento comincia a soffiare dalla tarda mattinata, infatti il luogo è frequentato, proprio per i venti costanti, da velisti e windsurfer.
I paesini sono proprio svizzeri, case rivestite in maggior parte con piccolissime scandole di legno, spesso con bow-window a torretta, architettura alpina, chiese che spaziano dal gotico importante dei campanili in pietra al barocco delle tradizionali chiesette intonacate con il campanile a cipollotto ed intorno i prati tenuti benissimo, come fossero sempre appena tagliati (vengono infatti utilizzati per la raccolta del fieno) ed enormi fienili in legno. Guardando verso le cime delle montagne i prati finiscono netti contro i boschi, le pinete, si potrebbe tirare una linea sinuosa continua che delimiti il punto in cui finisce l’erba ed inizia il bosco.

La chiesa di Lungern

Numerosi sono i moli a cui sono attraccate barchette a motore e qualche barca a vela. Strana la presenza di barche a motore su questi laghetti dove pensavo che la mentalità ecologista svizzera vietasse i motori a scoppio per più salutari mezzi a vela, remi od elettrici).
Tutto intorno le montagne, alte fino a 2000 metri che incanalano la piccola valle verso il Brunigpass che sovrasta il lago di soli 300 metri.
Mi imbarco ad Obsee prima del campeggio, da un verdissimo prato che finisce diretto in acqua.
La costa est è percorsa dalla strada principale che corre alta, da un sentiero pedonale bordo lago con alcune aree di sosta dove poter anche fare il bagno, qualche piccolo pontile con barche ormeggiate fra le rive erbose e boscose.
Una costante delle strade a bordo lago sono i rumorosi motociclisti a cui mi piacerebbe regalare delle marmitte decenti ed infilargliele su per il culo, così, visto che la moto se non fa rumore non fa scena, almeno possono scoreggiare in silenzio.
La diga che contiene il lago è invisibile perché costituita da un terrapieno su cui sono costruite abitazioni e ristoranti e la strada.
La costa ovest è più selvaggia, i boschi giungono fino a riva e questa si fa rocciosa ed impervia. Un sentiero pedonale costeggia il lago nascondendosi nel bosco soprastante collegando il paese di Burglen, con la sua bella chiesa con campanile a cipolla, con Obsee.

La chiesa di Burglen

Il giro del lago è proprio breve, fattibile in un paio di ore ad andatura turistica, e colpisce l’utilizzo che ne fanno i turisti o gli abitanti del luogo come attrattiva balneare, si tuffano, nuotano ed addirittura ci si avventurano con la maschera, in un’acqua che se ci infilo la pagaia la vedrò all’incirca fino ad un metro di profondità. D’altronde questo hanno e questo utilizzano.

SARNERSEE

Vista del lago da sud

Si tratta di un lago naturale con parecchi affluenti costituiti da torrenti che nascono dagli alti monti circostanti (si vedono le cascate sulle coste rocciose e, seguendole, ci si trova ai piedi dei piccoli torrenti che arricchiscono d’acque il bacino) e dal canale scolmatore del Lungernsee che si trova 200 metri più in alto, mentre l’unico emissario passa attraverso il paese di Sarnen e prosegue verso il lago dei Quattro Cantoni.
A differenza del Lungernsee, qui fanno canottaggio regolarmente anche società straniere (si sentivano ordini gridati in francese da un gommone alla barca spinta da otto elementi femminili) e si vede anche qualche canoa canadese oltre a varie gonfiabili stravaccate a riva in attesa dell’uso.
Lascio il campeggio di Giswil al mattino presto per dirigermi verso la stazione di Sachsen dove trovo un bel prato con scivolo per imbarcazioni a ridosso del passaggio a livello.
Da ricordare che in Svizzera è sempre meglio premunirsi per trovare qualcosa da mangiare in quanto i negozi, supermercati compresi, chiudono presto al pomeriggio e non aprono neanche alla domenica mattina, per cui ho dovuto fare la spesa, ed oggi finirò qualche brioches stantia e degli ottimi panini con frutta secca. Trovo una grande attrattiva gastronomica le panetterie, di stampo tedesco, in cui ci sono varietè di brioches, di pane integrale o con frutta secca e non, oltre ai meravigliosi bretzel, le ciambelle di pane con grani di sale grosso.
Anche su questo lago la strada principale scorre ad est, però nascosta dalla ferrovia che scorre proprio a ridosso della riva, da cui è separata solo da un percorso pedonale e da qualche abitazione fronte lago…e retro ferrovia.
La strada pedonale da accesso anche a molti appezzamenti di terreno privato, cintati con rete e siepi, utilizzati a prato e come accesso al lago.
Ogni volta che mi trovo a pagaiare in un lago alla domenica mattina, circondato dall’aria frizzante, da montagne dall’aspetto tranquillo e con la superficie dell’acqua ancora tranquilla, non mossa dal vento, vengo quasi sorpreso dal suono delle campane che, quasi all’unisono, chiamano i credenti a raccolta. Si genera un’atmosfera serena, di festa in cui immagino la gente del luogo che si ritrova e si riconosce in uno dei momenti di socialità proprio delle piccole comunità umane. Ogni chiesa chiama a raccolta la sua comunità in una specie di conferma settimanale dell’appartenenza religiosa e sociale ad un insieme.
In questo carillon di musiche trasmesse da riva a riva mi permetto di continuare il mio viaggio silenzioso alla scoperta di nuovi paesaggi d’acqua.
Il passaggio dalla costa est e quella ovest è scandito dalla differenza sostanziale dell’insieme di insediamenti urbani da una parte contro abitazioni sparse ma realizzate direttamente sulle rive dall’altra.
Se ad ovest i paesi, la strada e la ferrovia fanno sentire i loro caratteristici rumori, ad est il silenzio dei giardini ben tenuti, delle ville a pelo d’acqua mi fa sentire quasi in difetto quando lo sciaguattìo delle pagaie in acqua avvisa del mio arrivo le poche folaghe o qualche personaggio in riva.
Tornando ad un argomento che mi è professionalmente caro, parecchi ville costruite in riva appartengono ad un tipo di architettura moderna che si sta diffondendo anche in Italia e che credo abbia le sue origini in paesi come la Germania, l’Austria ed il nostro Sud Tirolo.
Si tratta di ville di forme semplici, squadrate, che fanno dell’uso di pochi materiali quali il legno, la pietra e l’intonaco (spesso di color bianco) gli elementi della composizione. La modernità dell’uso di questi materiali e delle forme squadrate le distingue dall’intorno edilizio composto dalle classiche casette di montagna, alcune veramente belle, tutte in legno, ed altre un po’ meno.
Comunque il legno come rivestimento di facciata, che qui è una costante sia in città con le piccole scandole che negli alpeggi con interi tronchi assemblati insieme, viene utilizzato sotto forma di listelli che rivestono la facciata con andatura orizzontale, leggermente staccati uno dall’altro per dare un maggio effetto di chiaroscuro e conferire a tutta la costruzione una linearità che ne definisce la forma.

Serie di ville moderne isolate ed accostate a costruzioni tradizionali


Altre ville sono di un pretenzioso non comune ma comunque di buon disegno architettonico, anche se, secondo i miei gusti, esageratamente lussuose (d’altronde siamo anche nella terra delle banche). In tre di queste ultime, costruite una di fianco all’altra e costituenti l’una lo sviluppo architettonico delle altre, mi ha colpito la presenza di enormi superfici a prato, che finiscono a filo di un muretto sul lago, tenute semplicemente ma rasate di fresco. Guardando meglio ho notato alcuni, forse un paio per villa, tagliaerbe automatici che circolavano per i prati regolando costantemente l’altezza dell’erba.

Ville moderne "di lusso"

Una zona differente dal costante panorama delle rive si trova in presenza del torrente Steinibach che, con il suo letto ampio e sassoso, ha formato un delta che si protende nel lago. Proprio in questi ultimi giorni molto piovosi probabilmente, il torrente ha allargato il suo percorso sassoso creando una linea sinuosa all’interno di prati e boschi fino a giungere all’acqua.
Dopo il torrente si trova la spiaggia del campeggio di Giswil proprio a ridosso del canale proveniente dal Lungerersee, sulle cui sponde si trova una cava di sabbia e ghiaia per calcestruzzi.
Proseguo lungo il lato sud costituito da un esteso canneto, una grande zona umida, come presente sul lago precedente ma in scala notevolmente ridotta.
Torno verso il punto di partenza costeggiando l’ultima parte del lago con sponde in cui si alternano moli con imbarcazioni, piccoli edifici in legno da cui si affacciano madri in osservazione dei figli in acqua appena al di sotto e di nuovo la strada pedonale che passa per la stazione di Sachseln, dove ho lasciato l’auto pagando il regolare ticket giornaliero.

Sosta pranzo su una piattaforma in legno a pelo d'acqua

LAGHI
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